“Amo in te la Follia delle Parole” (Cesare Berlingeri)
“Se Dario Fo fosse calabrese sarebbe Daniel Cundari” (Luca Telese)
“Cundari è abitato da qualche spirito recondito” (Manuel Cohen)
“È giovanissimo ma la sua poesia è già antica” (Mario Specchio)
“La sua parola – calabra o andalusa - legata ad una lingua nazionale che si fa dialetto e viceversa, lo lega alla geniale ribellione del poeta precoce per eccellenza, Arthur Rimbaud, e al misticismo dell’alchimia verbale di un Campana, di un Fo o di un Bene.
Essendo il suo un Canto Profondo, contempla il duende: non si studia né si impara, non risiede negli antri cavernosi della gola né si sfrutta o si porziona nella Macelleria del Talento. Ho sentito quelle pietre su di me. Non era una semplice lettura. Daniel Cundari mi ha lapidato” (Wojciech Szymański)